Un po' di storia
L’invenzione di questo splendido distillato
è attribuita a due nomi, spesso si pensa però che siano la stessa persona: Franciscus De La Boë (1614 – 1672), professore di medicina all’Università di Leiden (Olanda), e Majnheer Sylvius (vissuto nello stesso periodo), farmacista dello stesso paese. Franciscus si firmava spesso col suo nome latino Sylvius, derivato da “Silva” (foresta), che in olandese diventa Boë.
è attribuita a due nomi, spesso si pensa però che siano la stessa persona: Franciscus De La Boë (1614 – 1672), professore di medicina all’Università di Leiden (Olanda), e Majnheer Sylvius (vissuto nello stesso periodo), farmacista dello stesso paese. Franciscus si firmava spesso col suo nome latino Sylvius, derivato da “Silva” (foresta), che in olandese diventa Boë.
In ogni caso l’antenato del Gin è il Geneva o Jenever che,
detto in maniera semplice e riduttiva, è il prodotto di un’infusione alcolica
di bacche di ginepro e altre spezie.
La sua provenienza dunque, come è successo spesso per
tantissimi liquori, bitters e spirits è di origine galenica. Si cercava
infatti, mettendo insieme diversi elementi con differenti proprietà benefiche,
di ottenere un prodotto (farmaco) che potesse curare quasi tutte le malattie
dell’epoca.
La presenza del ginepro è dovuta alla sua forte proprietà
diuretica, un ottimo rimedio contro la cosiddetta “malattia dei re” , termine
con la quale era conosciuta la gotta: una malattia del metabolismo causa di artrite
e che colpisce chi ha una dieta ricca di carni e grassi, ovvero i benestanti di
quegli anni.
Nonostante l’Olanda sia una piccola nazione, a quei tempi
possedeva la più grande flotta commerciale e questo fu un fattore decisivo per
la nascita del Jenever e per la sua diffusione: c’era la possibilità di
importare erbe e spezie da altri paesi, e la facilità di esportare il prodotto
finito. Tutto questo era reso ancor più semplice dalla costituzione della “Compagnia
delle indie olandese” , ovvero una società che aveva il monopolio delle
attività commerciali nelle proprie colonie.
In Inghilterra il Jenever ebbe molto successo, sia per il suo sapore, ma soprattutto per il suo costo più basso rispetto al whisky che veniva prodotto lì.
Non ci volle però molto tempo fin quando i britannici,
grandi conoscitori delle tecniche di distillazione (grandi produttori di
whisky) decisero di far da loro il proprio Jenever.
Nacque così l’Old Tom Gin, molto simile al prodotto
olandese, ma con un gusto più rotondo. (Spero
in futuro di riuscire a scrivere un post di approfondimento su questa tipologia
di Gin).
Beer street and Gin lane - William Hogarth
Due stampe inserite in una campagna contro l'alcolismo
che mettono a confronto l'allegria della strada della birra
e la degradazione del vicolo del gin.
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Col passar degli anni il gusto inglese andò al preferire prodotti più secchi. Questo portò alla creazione di una nuova tipologia di Gin: il London Dry.
Grazie alla “Compagnia delle indie inglese” anche il
distillato inglese si diffuse molto velocemente, e sorsero diverse distillerie
in punti strategici, una delle prime a Plymouth: città portuale a sud ovest
dell’Inghilterra.
Qui nacque il Plymouth Gin: l’unico Gin ad avere tutt’oggi la denominazione di origine geografica e un proprio disciplinare che impone delle regole ben precise di produzione; una tra queste, l’utilizzo di soli 7 specifici botanicals (ginepro, scorza di arancia e limone, cardamomo, coriandolo e radice di angelica e di iris). (Spero in futuro di riuscire a scrivere un post di approfondimento anche su questa tipologia di Gin).
Qui nacque il Plymouth Gin: l’unico Gin ad avere tutt’oggi la denominazione di origine geografica e un proprio disciplinare che impone delle regole ben precise di produzione; una tra queste, l’utilizzo di soli 7 specifici botanicals (ginepro, scorza di arancia e limone, cardamomo, coriandolo e radice di angelica e di iris). (Spero in futuro di riuscire a scrivere un post di approfondimento anche su questa tipologia di Gin).
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